Si diventa dipendenti dall’utilizzo del bustino? Questa è una domanda che mi viene rivolta molto spesso dai pazienti.
Strumenti come bustini, tutori o plantari fanno parte del mondo delle ORTESI ovvero dispositivi sanitari progettati per fornire supporto a distretti muscolo-scheletrici e articolari con alterazioni patologiche o deformità, allo scopo di ridurre un dolore, e migliorare una funzione.
Questi dispositivi variano notevolmente, adattandosi alle diverse patologie e agli obiettivi specifici del trattamento. Ad esempio, il busto rigido per la scoliosi mira a limitare il peggioramento della curva, mentre un plantare può migliorare l’appoggio del piede, e ginocchiere o cavigliere possono stabilizzare articolazioni instabili post-operatorie.
Poiché i muscoli svolgono un ruolo cruciale nella stabilizzazione delle articolazioni, l’uso eccessivo e prolungato delle ortesi può effettivamente portare alla perdita di muscolatura e instaurare una dipendenza dal dispositivo stesso.
Purtroppo questi dispositivi sanitari vengano prescritti o consigliati con leggerezza. Così un bustino consigliato per il mal di schiena porta a un indebolimento dei muscoli della colonna o un plantare ad una debolezza della muscolatura stabilizzatrice del piede portando a recidive del dolore, ad un peggioramento dalla condizione generale e quindi a una vera e propria dipendenza dall’ausilio stesso che sta svolgendo il ruolo che dovrebbero fare i muscoli.
Invece quando le ortesi vengono utilizzate con criterio all’interno di un percorso riabilitativo, esse svolgono un ruolo protettivo e di supporto. Non solo contribuiscono a ridurre o prevenire il dolore, ma favoriscono anche risultati più positivi dalla terapia riabilitativa, consentendo il ripristino corretto della muscolatura e promuovendo un riequilibrio funzionale.
Prendiamo come esempio l’utilizzo delle stampelle all’interno del percorso riabilitativo di una frattura o un intervento chirurgico dell’arto inferiore: Le stampelle sono ovviamente necessarie nelle fasi iniziali della riabilitazione per evitare di rimanere a letto o seduti, consentendo di poter deambulare in sicurezza e quindi fare maggiore movimento per il bene dei muscoli in generale. Inizialmente si è dipendenti dalle stampelle ma gradualmente, grazie ai miglioramenti ottenuti dalla riabilitazione, il loro utilizzo viene ridotto fino (nei casi dove questo è possibile) al recupero totale della deambulazione in autonomia.
Così un bustino inserito all’interno di un percorso riabilitativo della colonna e utilizzato a scopo preventivo nei momenti di maggiore stress funzionale può tutelare la schiena da nuovi dolori. La stessa cosa vale per i plantari, quando il loro utilizzo (come per gli altri distretti) è associato a un percorso di rinforzo muscolare del piede e della caviglia.
È fondamentale quindi utilizzare le ortesi con saggezza, seguendo le indicazioni degli specialisti e integrandole in un approccio riabilitativo mirato. Solo un utilizzo consapevole può garantire benefici duraturi senza compromettere la salute muscolare a lungo termine.